domenica 17 ottobre 2010

La morale egoista

"Abbiamo appena finito di piangere quattro nostri soldati uccisi nell'agguato a Farah e ora avremo nei negozi il nuovo videogame che permetterà a tutti, bambini  compresi, di scegliere di stare dalla parte delle forze occidentali o talebani e addentrarsi virtualmente nello scenario di guerra"

E' un po' come quando uno finisce di piangere pensando a chi siede sulle poltrone del comando del paese in cui disgraziatamente risiede e si accorge subito dopo che anche l'opposizione è un covo di reazionari moralisti cattopedofili.
Sì perché la dichiarazione sopra riportata è stata partorita dalla invidiabile mente di un capogruppo parlamentare iscritto all'Italia dei Valori, il nostro caro dipendente Augusto Di Stanislao. Ha anche detto che il gioco andrebbe sequestrato in tutta Italia, e rammentandosi poi di stare all'opposizione si è scagliato contro La Russa che "è bravissimo e diretto quando occorre deviare risorse per creare giovani balilla o per la mini naja, e ora non una parola contro questa assurdità a differenza del suo omonimo britannico che chiede il boicottaggio." Questo sì che romperà i maroni alla direzione! (cit.)

Ora, per quanto la cosa mi renda personalmente triste, abbattuto, e una serie di altri aggettivi che non ho voglia di pensare, il punto centrale della questione non risiede nel fatto che ad essersi sentito in dovere di fare queste ridicole esternazioni sia stato un parlamentare dell'opposizione. L'Idv è un partito di destra fatto da gente con più senso morale che intelligenza, idealmente. E questo si sa, o almeno io lo penso e tanto basta, a casa mia comando io e levatevi le scarpe prima di entrare.

Come dicevo, il punto è un altro. Perché in tutto il mondo c'è tanto clamore per un gioco del genere? Le motivazioni sembrano essere legate ai contenuti del videogioco: questo è ambientato sul terreno di guerra Afghano e permetterebbe di scegliere fra le fazioni disponibili anche quella dei talebani, quei tizi con le barbe lunghe, le gonne e gli asciugamani in testa che hanno inventato il cancro, l'HIV e hanno ucciso Michael Jackson. Era così la storia, no?

E così si scatena la furia dei conservatori e dei moralisti. E così a me girano i coglioni. Tremendamente.
Perché le teste di latta che oggi ringhiano alla censura della video-guerra ieri inneggiavano alla guerra - quella vera. C'è un distacco fra mondo reale e mondo virtuale che è pari solo al vuoto che questi signori hanno fra le orecchie. E non parlo della distanza fra la realtà e un videogioco: quella, in termini di realismo, va sempre più a ridursi - forse è proprio questo che li preoccupa, temono che il gioco sia così realistico da farti uccidere civili innocui più che talebani feroci. Parlo della distanza che separa queste mummie dalla realtà.

Per loro informazione, la realtà è quella in cui probabilmente quei quattro soldati morti passavano il tempo libero giocando a giochi di guerra e sarebbero corsi a comprare questo gioco una volta uscito. La realtà è quella in cui mine e bombe uccidono persone che i videogiochi non sanno nemmeno cosa siano - ma magari i videogiochi sequestrati li potremmo mandare a loro, tanto per farli distrarre un po' (deve essere stressante essere in mezzo ad una guerra).

Ma soprattutto, la realtà è quella in cui, cazzo, se io creo un guerra, devo guadagnarci solo io! La vera immoralità è quella di chi pensa di poter fregare il copione di questo dramma e farci su un videogioco senza pagare il copyright.

Bravi, continuate così, con la morale egoista.

Nessun commento: